Scegliere la vernice per pitturare le pareti esterne di una casa può essere divertente quanto impegnativo.
Tutti sanno che la facciata di un edificio richiede attenzioni particolari per molteplici motivi, primo fra tutti quello relativo all’estensione: i muri esterni sono sempre più grandi rispetto ai corrispettivi interni e questo comporterà un utilizzo maggiore di materiale da rivestimento. Oltre a questo dettaglio, fattori assai più vincolanti per la scelta della pittura sono l’esposizione all’inquinamento e agli agenti atmosferici, con conseguenti problemi di umidità.
Dovendo quindi scegliere vernici che siano resistenti e durature, sarebbe opportuno ricorrere alle pitture particolari, come quelle a base di silossani. Si tratta di resine ricavate dalla silice mediante un processo di polimerizzazione, unite a prodotti siliconici. Quando occorre dipingere una parete esterna, le vernici a base di resine silossaniche risultano quindi le più vantaggiose per diverse motivazioni: sono maggiormente lavorabili e si stendono con molta praticità sulla facciata. Così, l’applicazione della stessa può essere fatta anche da una mano non esperta, a patto di prestare attenzione e valutare eventuali problemi già dopo la stesura della prima mano.
Le pitture silossaniche sono quelle che meglio reagiscono all’inquinamento e agli agenti atmosferici. Esposizione ai raggi UV, pioggia battente, smog sono solo alcune dei disagi che potrebbero coinvolgere una facciata esterna, ma questo tipo di vernice la renderà idrorepellente e traspirante.
Ottime anche per combattere umidità e condensazione dell’acqua: la loro struttura reticolare microporosa permette all’acqua di evaporare all’esterno, prevenendo la comparsa di rigonfiamenti, muffe e funghi. Un’azione protettiva sulla parete tutta, consentendole così di mantenere il più possibile la colorazione in buono stato e non richiedendo interventi di tinteggiatura continui.
In conclusione, la pittura silossanica rappresenta una delle più innovative scoperte nel campo delle vernici, ma bisogna tenere a mente che la sua resa non si adatta esteticamente a tutte le strutture. Ad esempio, una delle poche superfici per cui è sconsigliata sono le pareti esterne degli edifici storici: questa “incompatibilità” potrebbe derivare sia per il suo aspetto visibilmente “chimico”, sia per la poca aderenza a materiali da costruzione tradizionale come la malta di calce.